mercoledì 29 settembre 2010

Lester Brown

Lester Brown, nome noto tra coloro che hanno a cuore riforme socio-economico-ambientali, è recentemente intervenuto a Woodstock 5 stelle, una manifestazione organizzata da Beppe Grillo.
Tralasciando la manifestazione in sè, è interessante l'intervento di Brown, di cui riporto parte del testo preso dal sito di Grillo.
Buona lettura.



Il mio nome è Lester Brown. Lavoro alla ricerca e alla produzione di testi sulle questioni ambientali e sono il presidente dell'Earth Policy Institute, un istituto di ricerca ambientale no-profit a Washington, DC.


Una coda di auto lunga cento miglia:

Poco tempo fa, abbiamo letto sui giornali e visto in televisione, un ingorgo stradale in Cina. C’era una fila di macchine lunga 100 miglia e durò nove giorni. Non potete neanche immaginare. Può sembrare comico, ma le persone bloccate in quell’ingorgo, per nove giorni, non l’hanno trovato per nulla divertente. Ciò che stiamo iniziando a vedere è una crescente richiesta delle risorse del pianeta, che si tratti di terra, acqua, sistema climatico o pesca. Tutto è sotto stress. Stiamo creando una situazione in cui il disboscamento delle foreste, lo sfruttamento dei pascoli, la pesca e la coltivazione della terra hanno raggiunto livelli molto elevati, aumentando le emissioni di CO2 rilasciate nell’atmosfera e generando così cambiamenti climatici a una velocità e con dimensioni mai viste prima e che, fino a pochi anni fa, erano inimmaginabili. La nostra sfida è di stabilizzare la relazione tra l’uomo e il sistema terrestre e questo sforzo coinvolge molte componenti. Io sto già attuando una possibile soluzione. Questo sforzo coinvolge molte componenti. Noi, all’Earth Policy Institute, lo chiamiamo Piano B. Il Piano A è business, come al solito. Il Piano A non sta funzionando molto bene. Il Piano B richiede riduzioni di emissioni di anidride carbonica derivanti dalla combustione di combustibili fossili dell’80%, non entro il 2050, che è ciò che i politici amano dichiarare, ma entro il 2020. Stiamo cercando di stabilizzare la popolazione mondiale a un numero non superiore agli 8 miliardi. Un terzo elemento è eliminare la povertà: stabilizzare la popolazione ed eliminare la povertà sono elementi che vanno di pari passo. Più riusciamo a rallentare la crescita della popolazione e accelerare il passaggio a famiglie più ristrette, più facile sarà eliminare la povertà. Più eliminiamo la povertà, più facile sarà avere famiglie meno numerose e stabilizzare la popolazione mondiale. Il quarto componente del Piano B è ripristinare il naturale sistema di supporto all’economia: foreste, campi, terreni, falde acquifere, riserve di pesca. Questa è un’enorme sfida che la nostra generazione si trova a dover affrontare. Se non affrontiamo questa sfida, le prossime generazioni non avranno nemmeno la possibilità di farlo. Quando parliamo di ridurre le emissioni di anidride carbonica dell’80% entro il 2020, la gente è piuttosto attonita perché si tratta di un risultato decisamente ambizioso. Perchè non ci siamo mai fatti questa domanda: “Cosa pensiamo che sia politicamente realizzabile?”. Al contrario, noi siamo partiti dalla scienza e abbiamo chiesto: “Cosa dobbiamo fare, e quanto poco tempo abbiamo, per ridurre le emissioni di anidride carbonica se vogliamo salvare il ghiacciaio continentale della Groenlandia? Quanto tempo abbiamo per chiudere, per esempio, gli stabilimenti alimentati a carbone se vogliamo salvare il ghiacciaio della Groenlandia?”. Il ghiacciaio continentale della Groenlandia si sta sciogliendo a una velocità sempre crescente. Se continuiamo con le nostre solite attività, quasi sicuramente perderemo il ghiacciaio groenlandese. La sfida è chiudere velocemente le centrali alimentate a carbone così da poter salvare il ghiacciaio continentale della Groenlandia. Se continua il disgelo, il livello del mare aumenterà di 7 metri. Questo significa che l’aumentare del livello del mare causato dallo scioglimento del ghiacciaio groenlandese potrebbe inondare molte delle città costiere di tutto il mondo, centinaia di città costiere, da Londra, a Shanghai, a New York.


L'energia solare dell'Algeria:

Dobbiamo pensare a come porre un freno al nostro utilizzo di carburanti fossili, in primo luogo il carbone, ma anche il petrolio. Stiamo assistendo a una situazione in cui l’innalzamento del livello del mare, causato dallo scioglimento dei ghiacciai, da solo può inondare molte città costiere, ma anche tutte le risaie sul delta dei fiumi asiatici.
A pensarci è sorprendente, ma l’idea che lo scioglimento dei ghiacci su un’isola nel lontano Nord Atlantico possa minacciare la coltivazione del riso in Asia non è immediatamente ovvio. Ma questa è la situazione in cui ci troviamo oggi. La buona notizia è che stiamo assistendo ad alcuni progressi straordinari nel mondo, sia nello sviluppo delle fonti di energia rinnovabili – come l’eolico, il solare e il geotermico – ma anche nella prevenzione della costruzione di nuovi stabilimenti alimentati a carbone, e cominciare a chiudere quelli esistenti. Con l’eolico, per esempio, abbiamo visto che lo stato americano del Texas, uno dei produttori leader di petrolio da almeno un secolo, è oggi il leader nella produzione dell’elettricità dal vento. Se il Texas ultimasse tutti gli impianti eolici previsti, o in costruzione, genererebbe più energia di quanto i 24 milioni di abitanti del Texas potrebbero consumare. Perciò il Texas potrebbe esportare l’energia generata dall’eolico al resto degli Stati Uniti nello stesso modo in cui, tradizionalmente, esportava il petrolio. Ma oggi la storia più eclatante sull’eolico appartiene alla Cina. Nel 2009, la Cina ha sorpassato gli Stati Uniti nella capacità addizionale installata in quell’anno. La Cina ha installato 12.000 megawatt contro i 10.000 degli Stati Uniti. Ma oltre a ciò, il governo Cinese ha annunciato un programma basato sull’eolico, un programma di sviluppo dell’energia eolica su larga scala, mai visto finora. Hanno pianificato 7 mega complessi eolici che, tutti insieme, avranno una capacità di generazione di oltre 130.000 megawatt. Sarebbe l’equivalente della costruzione di un nuovo stabilimento a carbone al giorno per i prossimi due anni e mezzo. È smisurato. Non abbiamo mai visto uno sviluppo di tali dimensioni prima d’ora. Ma ancora più impressionante è il risultato di un inventario che un team cinese e americano ha fatto delle risorse eoliche della Cina: il team ha pubblicato un articolo sulla rivista “Science” in cui mostra che la Cina ha sufficiente energia eolica accumulata da poter aumentare l’attuale consumo elettrico di 18 volte. Ho voluto fare questo esempio solo per dare un’idea della dimensione dell’energia eolica accumulata. Negli Stati Uniti abbiamo 50 Stati. Tre di questi stati – North Dakota, Kansas e Texas – hanno sufficiente energia eolica accumulata da poter facilmente soddisfare i bisogni elettrici nazionali. Perciò non si tratta di capire se c’è abbastanza energia eolica o meno. Esiste una riserva enorme di energia eolica. C’è inoltre una riserva enorme di energia solare, e il più importante sviluppo in questo campo fu annunciato nel luglio del 2009, quando una dozzina di società europee annunciò un nuovo progetto per lo sviluppo delle risorse del solare del Nord Africa, e per l’integrazione del Nord Africa e dell’Europa in un’unica rete di distribuzione. Questo gruppo di aziende, dirette da Munich REA, Munich Re Insurance, insieme alla Deutsch Bank, Siemens, ABB e un discreto numero di altre aziende ben conosciute, crearono questa nuova organizzazione. Lo scopo era sviluppare una strategia per accumulare le risorse del solare del Nord Africa, con un relativo piano finanziario. L’aspetto impressionante di tutto ciò è ancora una volta la dimensione del progetto. Come ha fatto notare l’Algeria, nel loro deserto, che è la parte più vasta del loro paese, hanno accumulato sufficiente energia solare da poter alimentare l’economia mondiale. Non solo l’economia algerina o quella europea: bensì l’economia mondiale. Questa affermazione potrebbe suonare come un errore matematico, ma non lo è. È un indicatore di quanta energia solare c’è nel mondo. Nella letteratura energetica si sottolinea questo punto e si evidenzia che il sole che scalda la terra produce in un’ora abbastanza energia per alimentare l’economia mondiale per un anno. Anche se abbiamo considerato solo l’energia eolica o solare, non abbiamo nemmeno menzionato l’energia geotermica, che ha un enorme potenziale di per sé. Stiamo guardando a un futuro in cui possiamo alimentare l’economia mondiale attraverso l’energia eolica, l’energia solare e l’energia geotermica e prevedere un futuro più radioso e più pulito di quello che conosciamo ora. Possiamo farlo senza distruggere il sistema climatico della terra. Un’altra interessante nuova tecnologia è sul lato dell’efficienza. Infatti esistono due nuove tecnologie che ci permettono di aumentare drasticamente l’efficienza con cui utilizziamo l’energia. Nel campo dell’illuminazione, per la maggior parte dell’ultimo secolo, abbiamo tutti utilizzato lampadine ad incandescenza, che sono notoriamente inefficienti. Non sono cambiate di molto dalla loro prima realizzazione per mano di Thomas Edison, ormai più di un secolo fa. Ma ciò che abbiamo ora, dopo parecchi anni, è un bulbo fluorescente compatto, che riduce l’uso dell’elettricità del 75% se comparato a un’incandescente. Ma abbiamo una tecnologia ancora più efficiente, chiamata LED, o diodi a emissione luminosa. I LED, se utilizzati correttamente, combinati anche a sensori di movimento, spegneranno le luci in una stanza in assenza di persone. Inoltre stiamo puntando a una potenziale riduzione dell’uso dell’elettricità per l’illuminazione del 90% rispetto al livello di utilizzo della stessa con le lampadine a incandescenza. È un enorme vantaggio. Vediamo un simile potenziale anche nell’industria automobilistica dove, per la maggior parte dell’ultimo secolo, l’unica opzione possibile era rappresentata da un motore interno a combustione, sia esso a benzina o diesel. Ora, improvvisamente vediamo auto ibride ed elettriche apparire sul mercato. La cosa eccitante è che un motore elettrico usa solamente un terzo dell'energia adoperata da un motore a combustione interna. Così ancora, abbiamo un salto qualitativo che otteniamo se cambiamo i motori delle nostre macchine da motori a combustione interna in motori elettrici. Se siete interessati a risparmiare energia, e ad aumentare l'efficienza energetica, questo è un grande momento da vivere. Perché noi ora abbiamo nuove tecnologie che ci permettono riduzioni enormi nell'uso dell'energia. Ho fatto solo due esempi, parlando di illuminazione di trasporto. Ma potremmo parlare degli elettrodomestici per i quali sono possibili anche risparmi incredibili.


Chiudere tutte le centrali elettriche a carbone:

Nel complesso dell'intera economia possiamo ridurre drasticamente l'uso di energia e le emissioni di carbonio e nel frattempo stabilizzare il clima per le generazioni future. Spesso mi sono posto questa domanda: “Visto tutti i problemi che affrontiamo nel mondo, come può uno essere ottimista? Come potete essere speranzosi per il futuro?”
. Io spesso torno indietro e rileggo la storia economica della seconda guerra mondiale. 7 dicembre 1941. Attacco a sorpresa dei giapponesi a Pearl Harbor, nelle Hawai. Una grande parte della flotta del Pacifico degli Stati Uniti era ancorata a Pearl Harbor nel momento dell'attacco. Quasi tutte quelle navi vennero affondate. Fu un'iniziativa militare molto riuscita per i giapponesi. Ma quello che fece realmente fu portare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, sia in Asia che in Europa. Il 6 gennaio 1942, un mese dopo l'attacco a Pearl Harbor, il presidente Roosevelt, nel suo "Discorso sullo Stato dell’Unione" tracciò lo schema degli obiettivi di produzione delle armi negli Stati Uniti. Egli disse: “Noi stiamo per produrre 45.000 carri armati, 60.000 aeroplani e migliaia di navi”. Gli americani non si interessarono alla cosa perché eravamo ancora nel 1942, in piena depressione economica. Quello che Roosevelt ed i suoi consulenti sapevano era che, a quel tempo, la più grande concentrazione del potere industriale nel mondo era nell'industria automobilistica degli Stati Uniti. Così dopo il suo discorso sullo Stato dell'Unione, quando presentò questi obiettivi straordinari per la produzione di armi egli chiamò i capi dell'industria e disse: “Poiché voi rappresentate una così grande parte della nostra capacità industriale, vogliamo contare molto su di voi per raggiungere questi obiettivi nella produzione di armi”. E loro dissero: “Bene Signor Presidente, noi faremo tutto quello che possiamo ma sta diventando difficile produrre automobili e anche tutte queste armi…” e lui disse: “Non capite. Stiamo per vietare la vendita delle automobili negli Stati Uniti”. Ed è quello che esattamente accadde. A partire dall'inizio del 1942 fino alla fine del 1944, sostanzialmente, non ci furono automobili prodotte negli Stati Uniti. Ma abbiamo superato ognuno di quegli obiettivi per la produzione di armi. L'obiettivo era di produrre 60.000 aerei. In realtà, producemmo 229.000 aerei. Aerei da combattimento, aerei per il trasporto delle truppe, aerei per il trasporto di merce, aerei da ricognizione, voglio dire, fu straordinario. Anche oggi, l'idea di un Paese che produce 229.000 aerei è difficile da immaginare. Il punto di questa storia è che non ci vollero decine di anni per ristrutturare l'economia industriale degli Stati Uniti. Non ci vollero anni. Fu una questione di mesi. Se quindi noi potessimo fare lo stesso, se noi potessimo ristrutturare totalmente l'economia industriale degli Stati Uniti in una manciata di mesi, allora potremmo ristrutturare l'economia energetica del mondo nei prossimi dieci anni, per stabilizzare il clima della Terra. Quello che ora è nuovo è che noi siamo in una situazione dove dobbiamo andare oltre, facendo solo dei cambiamenti nel modo di vivere. Le persone spesso mi chiedono: "Cosa posso fare?" E loro si aspettano che io dica: "Ricicli i suoi giornali, cambi le sue lampadine...". E così via. Queste cose sono importanti, ma noi adesso dobbiamo cambiare il Sistema. Dobbiamo diventare politicamente coinvolti. Scegliete un argomento che è importante per voi. Lavorate per la chiusura della centrale elettrica a carbone nella vostra comunità. Unitevi a una delle organizzazioni che lavorano per stabilizzare la popolazione nel mondo. Sviluppate un programma sistematico di riciclaggio totale nella vostra comunità, perché, se abbiamo un riciclaggio completo, riduciamo drasticamente il nostro consumo di energia. Scegliete un argomento che è importante per voi. Trovate alcuni amici che condividono quell'interesse e lavorateci sopra. Negli Stati Uniti questo è successo negli ultimi tre anni, da quando è nato un movimento potente che vieta la costruzione delle centrali elettriche a carbone. Più di 120 centrali elettriche a carbone, che erano state progettate, ora sono state cancellate dalle liste a causa di questo sforzo. Infatti, non potremo mai più concedere una licenza per un'altra centrale elettrica a carbone negli Stati Uniti. Ora questo movimento sta entrando nella fase due del programma, che prevede di chiudere le attuali centrali elettriche a carbone. C'è una lunga lista probabilmente di almeno 30, forse più, centrali elettriche a carbone negli Stati Uniti che verranno chiuse nei prossimi anni e l'obiettivo è di chiuderle tutte, non solo negli Stati Uniti, poiché questo movimento sta diventando internazionale. Così, se volete lavorare ad un obiettivo importante, lavorate per chiudere le centrali elettriche a carbone. Possiamo rimpiazzarle con i parchi eolici, con l'energia solare, con le centrali elettriche di energia geotermica, con le centrali elettriche solari. È completamente realizzabile, ma voi ed io dobbiamo esserne coinvolti. La cosa è in questione per salvare la civiltà stessa e questo non è uno sport per spettatori. Tutti dobbiamo venirne coinvolti.

mercoledì 21 luglio 2010

Yona Friedman - L'architettura di Sopravvivenza


Un testo che sicuramente consiglio di leggere, sebbene non condivida pienamente ogni suo contenuto, è L'Architettura di Sopravvivenza, di Yona Friedman.
E' interessante come l'architetto esponga delle forti correlazioni tra i concetti di povertà/ricchezza, uguaglianza/disuguaglianza e architettura.
Friedman si pone tantissime domande e cerca di rispondere ad ognuna di queste, suggerendo nuove soluzioni per tentare di risolvere i problemi della nostra società molto spesso legati all'architettura, rivoluzionando non solo il concetto stesso di architetto, che a suo avviso dovrebbe porsi solamente come figura professionale in grado di aiutare l'abitante nell'autopianificazione e autocostruzione, ma addirittura l'intera società.

La critica che l'autore muove in primis alla società e all'architettura occidentale è l'aver deciso di violentare l'ambiente a proprio piacimento anzichè tentare di adattarsi ad esso.
La continua fame di crescita tecnologica e di sfruttamento di risorse esauribili porterà a grandi sconvolgimenti del nostro pianeta (già in atto) fino a che l'uomo dovrà decidere di cambiare rotta se vuole realmente sopravvivere:

"Là dove la persuasione dei saggi non riesce a far applicare i provvedimenti che essi propongono , la penuria insegnerà ben presto agli abitanti della terra come mettere in atto queste misure, non appena la necessità si farà pressante."

E continua fino a concludere che:

"L'unico modo per sopravvivere in futuro potrebbe proprio essere imparare a essere poveri, ma non è facile."




martedì 2 marzo 2010

Concorso eVolo Skyscraper 2010

eVolo ha recentemente annunciato i vincitori dell'edizione 2010 del concorso "Skyscraper Comptetition".
Anche quest'anno i progetti menzionati mostrano straordinarie idee innovative, al punto da ricordare, a mio parere, le rivoluzionarie concezioni architettoniche mostrate da un gruppio leggendario come gli Archigram.
Tra i progetti segnalati ce ne sono alcuni che hanno mostrato attenzione alla qualità ambientale, alcuni attraverso l'utilizzo di spazi verdi abitabili altri attraverso lo studio di tecnologie in grado di purificare l'aria o migliorare il comfort climatico.
Vi propongo alcuni dei progetti più interessanti e, per mancanza di tempo, vi invito a consultare eVolo per maggiori informazioni a riguardo :-)








giovedì 11 febbraio 2010

Living Walls and Vertical Gardens

Per gli appassionati di architettura verde consiglio il sito Living Walls and Vertical Gardens
E' interessante perchè propone sviluppi di giardini verticali con molte soluzioni diverse.
Riporto qua sotto qualche esempio mostrato sul sito:




Per altre informazioni consiglio di visitare anche il sito di Patrick Black considerato uno dei maestri dei green walls!

domenica 7 febbraio 2010

GREEN LIFE alla Triennale di Milano


E' appena iniziata la mostra GREEN LIFE alla Triennale di Milano! Riuscirà a dare una piccola scossa alle politiche ambientali in Italia, che rispetto a quelle degli stati del Nord Europa appaiono ridicole?
A breve posterò un link sulla puntata di "Buongiorno Europa", programma di Rai3, che ha evidenziato bene la situazione attuale.
Intanto eccovi alcune informazioni sulla mostra:


GREEN LIFE:COSTRUIRE CITTA´ SOSTENIBILI
Triennale di Milano
5 Febbraio - 28 Marzo 2010
mar - dom 10.30 - 20.30 | gio 10.30 - 23.00 | lunedì chiuso
Ingresso 6 Euro (Intero) | 5 Euro (Soci Legambiente e riduzione studenti)

TRIENNALE DI MILANO
Viale Alemagna 6
T. +39 02 724341
F. +39 02 89010693
Triennale.it

Green Life: costruire città sostenibili è una Mostra Internazionale, dedicata a progetti di sviluppo urbano nell'ottica della sostenibilità e dell'edilizia ecocompatibile.

Con Green Life mostreremo ciò che in Italia e nel mondo (Europa, Cina, Usa, ecc.) è già stato realizzato o in corso di realizzazione nell’ambito della progettazione architettonica per creare eco-sistemi urbani sostenibili per il pianeta. Sarà un modo per discutere su ciò che già oggi è possibile fare su un tema che investe in pieno linguaggi, modalità e materiali del costruire: la progettazione sarà sempre più influenzata dalla necessità di una gestione integrata dei fabbisogni/risparmi di energia, acqua, rifiuti, trasporti e logistica fin dalle prime fasi di (ri)pianificazione delle aree urbane.

martedì 26 gennaio 2010

Solar Decathlon 2009



Per approfondire:

http://www.solardecathlon.tu-darmstadt.de/surhome/landingpagesurplushome.en.jsp

lunedì 4 gennaio 2010

Autocad Retrofits: il gioco sull'architettura sostenibile



Autodesk ha avuto la buona idea di creare un gioco online che abbia il fine di insegnare i principi dell'architettura sostenibile.
Si chiama Autocad RETROFITS e più che per la sua accuratezza è interessante per i messaggi e gli insegnamenti che lancia.
Buon divertimento!

venerdì 11 dicembre 2009

Vincitori concorso Re:Vision Dallas


Il progetto Dallas Forwarding frutto della collaborazione degli studi portoghesi Atelier Data e Moov si è aggiudicato il primo premio del concorso Re:Vision Dallas.

Caratteristiche del progetto "Dallas Forwarding":

- Utilizzo di vegetazione autoctona
- Spazi 'verdi' tra sentieri boscosi e cortili interni, tetti verdi e frutteti
- Sistema di costruzione basato sul prefabbricato, materiali da costruzione da integrare con fonti locali
- Possibilità di diverse tipologie di alloggi: da monolocali a trilocali, adatti ad accogliere in totale
circa 854 residenti
- Combinazione di pannelli fotovoltaici e turbine eoliche, ottenendo il 100% del l'energia necessaria per ogni residente
- Una facciata sud-ovest per il guadagno solare e utilizzo di schermature
- Una facciata nord-est costruita con spesse ed alta balle di paglia che forniscono un ottimo isolamento
- Sistema di captazione delle acque Rooftop progettato per riciclare l'acqua raccolta dai tetti
- Case con verde pubblico, tra cui una serra sensoriale, piscina e una casa "punto di incontro verde"

giovedì 10 dicembre 2009

Verbania: città attenta alla ecosostenibilità


Si dice spesso che in Italia l'attenzione all'ecosostenibilità sia inesistente.
Sicuramente potrebbe essere maggiore, però, per fortuna, qualche esempio positivo siamo in grado di rintracciarlo.
E' il caso della città di Verbania, che, in base ai risultati ottenuti da Ecosistema urbano di Legambiente, risulta essere la migliore città italiana in campo ambientale grazie alla raccolta differenziata, all'attenzione nella riduzione di emissioni di CO2 e molto altro ancora.
Riporto stralci di un articolo di La Repubblica:

C'è una città italiana in cui gli autobus sono gratis, gli studenti di prima media ricevono un computer in regalo e gli immigrati vengono trattati in modo civile pur essendo a Nord. Una città dove la raccolta differenziata sfiora il 75 per cento e chi getta l'immondizia nel sacco sbagliato viene multato (ma non succede quasi mai). Naturalmente il paesaggio è incantevole, immerso nel verde, tra le montagne e il lago. La notizia è che non stiamo raccontando una favola. La città si chiama Verbania e per diventare questa specie di Eden ha dovuto rimboccarsi le maniche. Perché qui c'è una delle "no green area" della Penisola, uno dei pochi posti dove è ancora possibile insediare aziende chimiche.

sabato 5 dicembre 2009

Scale in legno per gli interni

Vi segnalo vari esempi di scale in legno realizzate per l'interno delle abitazioni.
Utilizzare il legno è una scelta che va d'accordo con l'ambiente e permette di ottenere soluzioni di design accattivante.
Tutte le immagini che propongo sono tratte da un ottimo sito dedicato al tema delle scale: Stairporn












mercoledì 28 ottobre 2009

Green Lighthouse



Green Lighthouse, il nuovo edificio per la Facoltà di Scienze dell'Università di Copenhagen, mostra un'alta attenzione per l'ecosostenibilità e per la riduzione di CO2, facendo buon uso della luce solare e degli spazi interni dell'edificio.
Questa architettura è il risultato di una ricerca sulle energie rinnovabili ed è diventato un caso esemplare per la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Copenhagen quest'anno.

L'edificio è stato commissionato dalla University of Copenhagen http://greenlighthouse.ku.dk/english, Municipality of Copenhagen in collaborazione con Velux, http://velux.com, e Velfac, http://velfac.com.

Green Lighthouse è stata progettata e costruita da Hellerup Byg, Christensen & Co Architects http://cco.as, and Cowi http://cowi.com.

martedì 27 ottobre 2009

Regen ReNu - energia solare per iPhone


E’ senza dubbio destinata a non passare inosservata sulle scrivanie di chi la possiede questa Regen ReNu, una dock per iPod ed iPhone in grado non solo di caricare il dispositivo grazie all’energia solare, ma anche di riprodurre i brani grazie agli speakers integrati e a fare da luce grazie alle lampade LED di cui dispone.

Lo strumento è dotato dell’interessante capacità di continuare ad immagazzinare energia anche quando il lettore non è collegato e di potergliela successivamente trasferire con la stessa velocità di una classica dock, ovviamente è presente la possibilità di collegare lo strumento ad una presa a muro per ovviare agli inconvenienti che potrebbero sorgere in ambienti poco illuminati e, dulcis in fundo, l’ingombro è davvero irrisorio : i suoi 22.5 x 22.5 x 1.9 centimetri per 498 grammi di peso non causeranno certo problemi di spazio.

Potete trovare Regen ReNu in preordino qui per 199$ (circa 132 euro), le spedizioni saranno effettuate a partire da Febbraio 2010.

(Fonte Gadgetblog)

domenica 25 ottobre 2009

Turbine eoliche Ridgeblade


Ridgeblade è il primo prodotto della ThePowerCollective e vincitore del 2009 Dutch Postcode Lottery Green Challenge.
Si tratta di un innovativa tecnologia che sfrutta il vento, anche di velocità medio-bassa, per generare energia elettrica.
A differenza delle classiche grandi pale eoliche, Ridgeblade, anche se riferito al micro-eolico, ha un impatto visivo praticamente nullo ed è notevolmente silenzioso, per queste caratteristiche si presta perfettamente per essere integrato su quasi ogni copertura abitativa.

martedì 20 ottobre 2009

Lavander Lake Art Factory Competition

Si è di recente concluso il concorso "Lavander Lake Art Factory Competition" che prevdeva il concepimento di un progetto per un "industria dell'arte" nell'area del Canale Gowanus a Brooklyn (New York). Questa "industria" doveva contenere studi per artisti (privati e in condivisione), una fila di gallerie/bar, negozi e spazi per abitazioni e luoghi di lavoro per artisti.
Il progetto avrebbe dovuto ripensare i moderni spazi in cui gli artisti e il pubblico si trovano a confronto.

Tra i progetti vincitori o menzionati vi propongo quelli che a mio avviso sono più interessanti (ogni progetto è rappresentato in una coppia di tavole):







mercoledì 2 settembre 2009

MASDAR: la città sostenibile



Il gruppo L.A.V.A., di Sydney, ha recentemente presentato il progetto per una città sostenibile del futuro: Masdar.
Nel loro percorso progettuale non si sono limitati a considerare e raggruppare sotto l'idea di 'sostenibilità' i principi della bioedilizia o della bioclimatica ma hanno allargato il significato del termine anche a tutto ciò che riguarda la società, influenzata molto spesso dagli assetti urbanistici e dalle caratteristiche delle città: in questo modo il rapporto uomo-ambiente risulta esteso anche alla possibilità per gli individui di svolgere in modo il più possibile 'naturale' il loro bisogno di rapporti sociali.

Come in tante città storiche, Masdar dispone di una grande piazza centrale la quale esprime, come sintesi di tutta la città, la grande attenzione che è stata rivolta alla sostenibilità: questo è reso attraverso scelte tecnologiche e visive, come l'utilizzo di fotovoltaico e solare, recupero dell'acqua piovana, elementi caratteristici come i 'Petals from Heaven', in grado di aprirsi 'a ombrello', utili per l'ombreggiamento e in grado di catturare energia solare di giorno.






Per approfondire: Archdaily